La Festa del Papà, celebrata il 19 marzo in onore di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, offre l’occasione per riflettere sull’evoluzione della figura paterna nella società italiana. Secondo gli ultimi dati ISTAT, emerge un quadro di paternità caratterizzato da preoccupazioni crescenti e cambiamenti significativi nel ruolo dei padri.
I papà italiani risultano essere tra i più anziani in Europa al momento della nascita del primo figlio, con un’età media che si avvicina ai 36 anni, segnando un aumento di oltre 10 anni rispetto agli ultimi decenni del XX secolo. Questo aumento dell’età media porta con sé una serie di preoccupazioni per il futuro dei figli, soprattutto in relazione all’instabilità economica e ai cambiamenti climatici. Una particolare ansia riguarda i padri con figli nella fascia d’età 0-3 anni, con un picco dell’85% secondo uno studio condotto da Eumetra. Al di là delle preoccupazioni, la figura del padre sta vivendo una trasformazione, diventando sempre più una presenza attiva e condivisa nella crescita e nell’educazione dei figli.
Le celebrazioni della Festa del Papà sono state riconosciute anche a livello istituzionale, con messaggi di auguri e riflessioni sulla paternità provenienti da esponenti del governo italiano. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso su canali social i suoi auguri a tutti i padri, sottolineando il loro ruolo di sostegno e trasmissione di valori. Analogamente, la Vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone, ha evidenziato la diversità delle esperienze di paternità, includendo anche coloro che sono padri biologici, single che desiderano adottare, o coloro che devono recarsi all’estero per la gestazione per altri, pratica non permessa in Italia. Queste riflessioni sottolineano non solo le sfide e le preoccupazioni dei padri moderni, ma anche l’importanza del loro ruolo nell’accompagnare i figli attraverso le complessità del mondo contemporaneo, promuovendo un modello di paternità inclusivo e partecipativo.